Le tre Sonate di Debussy sono un affettuoso e nostalgico omaggio alla civiltà strumentale francese del Settecento. Volgendosi all’epoca dell’amato Rameau, Debussy la ripercorre ritrovando la trasparenza formale e l’eleganza del disegno con un linguaggio contemporaneo e personalissimo.
La musica rivendica qui la sua capacità di trasfigurare l’angoscia del presente, segnato dalla guerra e dalla malattia, in purezza sonora e essenzialità d’espressione.
Pensate come una sequenza di sei lavori «pour divers instruments», a causa della morte del compositore, si arrestarono a tre. Di fronte all’orrore della civiltà europea queste Sonate assumono il valore di un atto di fede nell’arte e nello spirito, da parte di un musicista consapevole della propria fine imminente e di quella del proprio mondo, perché esso, una volta uscito dalle rovine e dalla barbarie, potesse riceverle in eredità per la propria ricostruzione morale.
Le esecuzioni saranno intervallate da letture tratte da “Il sig. Croche” di Claude Debussy e da “À la récherche du temps perdu” di Marcel Proust.