Nata dalla collaborazione fra la Morganti Editori e la produttrice Fondazione Luigi Bon, va in scena domenica 26 maggio alle ore 20.45, presso il Teatro Luigi Bon a Colugna di Tavagnacco, la prima regionale dell’opera teatrale Io sono Federico Tavan.
La pièce, ispirata alla vita di Federico Tavan (Andreis 1949 – 2013), è l’adattamento del romanzo della scrittrice Stefania Conte, che per la casa editrice sta anche curando una collana di monografie critiche dedicate ai versi del poeta friulano, di cui quest’anno ricorre il 75° anniversario dalla nascita. L’iniziativa è resa possibile grazie al contributo della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia per l’Avviso Storico ed Etnografico Progetti Eventi e Manifestazioni.
Il sipario si alza sulla data del 5 novembre del 2013, giorno del sessantaquattresimo compleanno di Tavan.
Il poeta, impersonato dall’attore e doppiatore Werner Di Donato, ha perduto la gioia per la vita, ed è vittima dell’angoscia che accompagna l’idea della morte: non ha più nulla, gli amici si sono allontanati, la salute fisica e mentale vacilla e non sa più poetare.
Solo, in quella casa avvolta dal mantello nero dell’isolamento sociale, mentre parla con sé stesso sente bussare alla porta.
Lo ha raggiunto Giacomina, additata in paese come strega. A lei, dalla cui immagine non è mai riuscito a separarsi, deve la credenza di essere nato maledetto.
Giacomina, impersonata dall’attrice Silvia Moroni, non è arrivata per caso. È lì per offrirgli come regalo una spalla su cui piangere e per iniziare con lui un dialogo, la messa in scena dell’universale paradigma dell’Uomo ferito dal vuoto interiore, che cerca delle risposte esaurienti e il conforto affettivo.
Come in un pirandelliano gioco delle parti in cui non ci si può più ingannare, i due si mostrano per quello che sono allo scopo di vincere la partita.
Lui spera di ottenere la serenità di non aver sprecato la vita, e lei s’impegna nel gioco in modo altruistico: saprà d’aver vinto se, dopo avergli fatto ripercorrere la sua esistenza, lo condurrà alla consapevolezza di essere un uomo di valore e non “il folle mostro escogitato” dagli altri per i loro scopi.
Il dialogo si conclude all’alba del 7 novembre, quando il poeta muore.
La musicista e cantautrice Andrea Bitai supporterà emotivamente il pubblico a prendere parte all’esistenza di quest’uomo speso a farsi amare e sentire, allo scopo che lo spettatore dica “Anch’io sono Federico Tavan”.
L’ingresso allo spettacolo è libero, fino ad esaurimento dei posti, come avrebbe voluto il poeta di Andreis.
Per maggiori informazioni è possibile scrivere a biglietteria@fondazionebon.com o visitare i siti www.fondazionebon.com, o www.federicotavan.it