Al Teatro Luigi Bon Paolo Valerio con Il muro trasparente
Arriva per una data anche nel Circuito ERT Il muro trasparente, co-produzione firmata dal Teatro Stabile di Verona e dal Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia che ha per autore e unico protagonista in scena il direttore artistico dello stabile regionale, Paolo Valerio. Lo spettacolo, il cui sottotitolo recita Delirio di un tennista sentimentale, andrà in scena venerdì 25 febbraio alle ore 20.45 al Teatro Luigi Bon di Colugna per la stagione della Fondazione Bon.
Solo sul palco, separato dal pubblico da un muro di plexiglass trasparente, Max affronta la crisi della sua vita come ha sempre fatto: giocando a tennis. Si misura con la passione del tennis e la passione amorosa. Gioca, pensa, racconta, si dibatte e intanto emergono emozioni e ossessioni. Momenti di silenzio si alternano a urla di sfida, quasi disperate. Avrà il fiato necessario per portare a termine la partita?
Max scandisce il suo sfogo palleggiando quasi mille volte contro il muro trasparente che lo separa dal pubblico. Questo è l’elemento più curioso dello spettacolo: il dibattito sulla “quarta parete” ha animato una parte importante della storia del teatro, in questo Muro trasparente la quarta parete è tangibile e, in tempi di pandemia, si ammanta di ulteriori significati, divide e protegge, inquieta e rassicura, stupisce pur essendo stato il “muro” con cui più spesso ci siamo rapportati negli ultimi mesi.
Paolo Valerio, direttore artistico del Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia dal gennaio del 2021, è diplomato attore alla Civica Scuola d’Arte Drammatica “Paolo Grassi” di Milano e laureato in Lettere presso l’Università di Venezia con una tesi sull’Actor’s Studio. Dal 1994 insegna Storia dello Spettacolo presso l’Accademia “G.B. Cignaroli” di Verona e dal 1999 vi insegna Regia. Nel 2008, all’interno del Festival Shakespeariano dell’Estate Teatrale Veronese, ha curato la regia di Pericle, principe di Tiro; nel 2007, terzo centenario dalla nascita di Goldoni, ha firmato la regia di Amante militare e nel 2006 ha curato la regia di Sette piani, da Dino Buzzati. Negli anni precedenti ha seguito un percorso shakespeariano con: Giulietta e Romeo, Amleto, Otello, Macbeth, La tempesta. Ha firmato inoltre la regia di La fabbrica dei sogni liberamente ispirato a Una solitudine troppo dolorosa di Bohumil Hrabal e Nel mio principio è la mia fine, ispirato ai Quattro quartetti di T.S. Eliot. Per Fondazione Arena di Verona ha curato la regia di: La fiaba di Aida, Pierino e Histoire du soldat, Il Principe felice, Façade; Il sipario dell’anima liberamente ispirato a I dolori del giovane Werther di Goethe.
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