Un omaggio che Ballantini rende all’amico e grande cantautore, reinterpretando una parte scelta della sua straordinaria produzione artistica.
È uno spettacolo che ricorda Dalla visto attraverso il racconto di vita vera di Dario che, da fan imitatore giovanissimo e pittore erba, aveva scelto il cantautore emiliano come soggetto di mille ritratti e altrettante rappresentazioni da imitatore trasformista, fino all’incontro vent’anni dopo in cui i ruoli si sono, come in un sogno, ribaltati facendo sì che Lucio diventasse un sostenitore del successo di Dario, come pittore e trasformista.
Ballantini con i musicisti, diretti da Gianni Caltran, racconta minuziosamente i passaggi della carriera di Dalla, cantando con la voce sorprendentemente fedele all’originale e trasformandosi “dal vivo” in lui. Tra un brano e l’altro, scorrono sul proiettore le decine di foto tratte dai disegni di Ballantini sui diari scolastici, che rivelano la maniacale passione per Dalla, che ha avuto modo di rendersi conto di questa nascosta passione durante la mostra alla Triennale Bovisa di Milano, dove Lucio cantò per un’ora, mentre Dario dipingeva.
«Sono stato innamorato della musica di Lucio Dalla da sempre. Al liceo sui miei diari c’erano le sue foto, le parole delle canzoni, i miei disegni, che erano ritratti.
Lucio li ha anche visti questi appunti scolastici e si è meravigliato, erano roba del ’78, del ’79. C’erano le sue caricature e accanto le foto dei compagni di classe. Questo progetto è un omaggio a un cantautore che ha dato tanto a tutti: spero che dovunque sia, ne sia felice».