Francesco sta per compiere sessant’anni. Non se la passa bene. È depresso. Da un po’ di tempo vive nel bed & breakfast della signora Grubach. Sta facendo colazione, quando irrompono nella stanza due strani individui, Augusto e Benito, mandati da una fantomatica organizzazione per festeggiare il suo compleanno.
Sulle prime Francesco non ci sta, non vuole far festa, ma non riesce a sottrarsi alla calcolata insistenza di Augusto e Benito che, con un metodo alquanto bizzarro, lo portano a raccontare di sé e dei suoi turbamenti.
Ma chi sono questi due misteriosi individui?
E quale segreto nasconde Francesco?
Fieste è un viaggio tenero e struggente alla ricerca di un amore perduto, il tentativo di riprendere in mano la propria esistenza e ritrovare la gioia di vivere nonostante le avversità.
Uno spettacolo divertente, ma che non rinuncia a scandagliare l’animo umano, un testo scritto fra invenzione e ispirazione a modelli letterari – dall’omaggio alla ignora Gruback del Processo di Kafka al teatro di Harold Pinter, che fa capolino fra le battute e le situazioni surreali – ma che si trasforma sulle tavole del palcoscenico nell’inconfondibile e originale stile del Teatro Incerto.